domenica 1 marzo 2015

2015 per non dimenticare .....









Ci sono temi incredibilmente difficili da trattare, un campo scivoloso nel quale nessun individuo con una propensione al mestiere di politico, si vuole avventurare. Il tema è: - l’odio razziale che ha portato ai genocidi, agli stermini delle pulizie etniche nella vecchia Europa negli ultimi 100 anni oltre che il coinvolgimento in questo della bella Italia; i crimini più orrendi che un uomo abbia potuto ideare in nome della religione o della fede politica. Di questi fatti che non sono del passato ma odierni, cerchiamo di dimenticarcene creandoci l’alibi che appartengano ad un periodo storico che non ci appartiene, o , ci appartiene solo qualora vogliamo rappresentare una parentela con chi ha subito questi immani scempi, quindi di riflesso noi stessi siamo vittime di questo triste avvenimento; che in verità non ci ha per nulla coinvolto ne danneggiato. Noi Europei, non parliamo volentieri dei tragici eventi che hanno interessato tutta la Popolazione Europea dal 1915 in poi, è troppo presto per parlare di storie che coinvolgono persone ancora viventi o i loro discendenti di prima generazione. Le atrocità che oggi vediamo perpetrate in territori attigui al nostro e che ci permettiamo di giudicare e stigmatizzare come se non fossimo anche Noi in parte responsabili di quelle guerre, di quel terrorismo, di quelle atrocità. La guerra non ha mai un movente ideologico ma sempre economico, il far passare come motivazione ideale la costruzione di un conflitto è voler umanizzare un comportamento violento, che di umano non ha nulla. La beffa più grande è costruire a tavolino i conflitti per poi lavarsi la coscienza partecipandoci con azioni umanitarie volte solo a dare argomenti alternativi all’opinione pubblica, camuffando le vere ragioni; oltre che accreditare se stessi ed assoggettare le Nazioni nelle quali interveniamo in nome di una finta morale e bontà d’animo. Se volessimo fare una dietrologia dal 1915 ad oggi di tutte le nefandezze perpetrate per mano di nostri connazionali in armi, ci accorgeremo che nascerebbe un elenco di date funeste numericamente impressionanti; cento anni di stermini che partono dalla prima guerra mondiale, con una tregua apparente con gli ultimi fatti della guerriglia terroristica del 2.000, atto finale di un trentennio di lotta armata sul territorio Italiano. Non scordiamoci che non è finita, le mafie in Italia uccidono ogni giorno. Anche sulle responsabilità siamo tutti protagonisti in negativo: fascisti, ebrei, comunisti, anarchici, mafiosi; appartenenze usate per identificare un nemico, noi stessi. Riflettendo su questi fatti: direi che i protagonisti le “manovalanze del crimine”, sono di fatto le pedine consapevoli, di chi muove le fila e ha la responsabilità sulla regia della vita sociale mondiale. Un protagonista che utilizza la vita dei suoi concittadini come vittime sacrificabili all'altare del compimento di un disegno mondialista, questa trama ha bisogno di destrutturare la società al fine di innestare una nuova linea economico / politica, quindi dare vita ad un assetto diversamente sostenibile, che si stacca con nettezza dalle ideologie e dalle fedi del passato. Una società con nuovi bisogni, con una nuova geografia internazionale, con nuovi equilibri geo - politici, oltre che una demografia rimodellata per distribuzione delle etnie sui territori, ed aggiustata nei numeri che vedrebbe un aumento della popolazione insostenibile per il nostro Pianeta già, nel 2030. Ammetto ci sono temi incredibilmente difficili da trattare e non mi appassiona parlare dei crimini: della prima guerra mondiale, degli Italiani nelle campagne neo colonialiste in Africa, dei fatti della seconda guerra mondiale che vedevano come protagonisti aggressori: Tedeschi ed Italiani con i relativi ruoli politici (nazisti e fascisti), il terrorismo in Italia, le stragi di mafia, l’aggressione del Libano da parte degli Israeliani con intervento Italiano come forza di pace, questa data storica ha dato il via alla stagione dei nostri interventi con i contingenti all’estero attivi in varie parti del mondo, a controllare guerre o emergenze umanitarie. Altri argomenti non mi appassionano: il fallimento del comunismo, quello del capitalismo, del consumismo, della crisi valoriale dello Stato di Israele con il conseguente contagio a tutte le Comunità Ebraiche nel mondo. Un tema diversamente mi appassiona: - sapere quando il “nuovo protagonista”, approderà sulla scena svelandoci il suo nome rivelandosi padrone dei nostri destini. Sono sicuro che presto questa rivelazione l’avremo, non ha senso per un economista speculatore appropriarsi di un bene deteriorato o irrimediabilmente scassato; oltre questo momento storico la destabilizzazione è arrivata al punto giusto per poter parlamentare e con diplomazia appropriarsi del bottino. Esiste infine un altro scenario, quello che ci ha mostrato il volto dell’ISIS, organizzazione creata e finanziata con il denaro dell’Occidente poi andata fuori controllo con le conseguenze che oggi conosciamo e viviamo, quanti virus sono stati creati in modo artefatto, nel mondo, seguendo questo format ? Il padrone del nostro destino ha l’antidoto per contrastare un contagio ? Quale è il livello numerico delle vittime sacrificabili per conseguire la vittoria del suo piano ? Quali saranno gli scenari di stili di vita sostenibile dopo la nuova spartizione dei territori ? Questi sopra citati sono le domande che mi intrigano. La mia lettura della storia di questi ultimi 100 anni è quella di un’invasione territoriale con vari periodi di allucinazioni collettive indotte; come gradirei avere le risposte alle mie domande, se conoscessi l’uomo dei numeri lo interrogherei su questo, purtroppo non si palesa ancora. Sapete quale è l’epilogo meno scontato alla storia che vi ho raccontato: - il protagonista che ha dato origine a tutto questo è morto, nessuno ha l’antidoto per fermare il contagio che è stato irradiato, oltre questa sciagura; nessun altro protagonista ha saputo sostituirlo. Leggete queste righe per quelle che sono; uno psicodramma non giudicante, un racconto di fantascienza o di fanta - politica, peggio un delirio di un patriota che vorrebbe festeggiare questi 100 anni con l’alba di una fratellanza mondiale, con principi: ugualitari, mutualistici, sociali, di sviluppo ed evoluzione armonici; rispettosi della ricchezza ambientale del nostro Pianeta, la nostra casa il primo bene che andrebbe conservato difendendolo a qualsiasi prezzo. Questi principi enunciati prevedono la lotta ad ogni forma di schiavitù. Quindi; uomo dei numeri se ci sei, giù la maschera.

Buona settimana a tutti da ELLEBASTA.









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