mercoledì 31 dicembre 2014

In Italia non si vende, si svende.



Italia saldi di fine millennio:
Quando un marchio è globale non importa da chi sia posseduto o dove faccia le sue produzioni industriali.  Dall’inizio della crisi 468 Aziende Italiane con fatturato oltre i 10.000.000 di Euro hanno cambiato la proprietà con ingresso di nuovi investitori stranieri, un’emorragia che ha toccato tutti i settori merceologici, un impoverimento della nostra industria a beneficio di player Europei ed Extraeuropei, sono stati molto attivi al mercato dei saldi: Francia, Germania, India, Fondi di investimento con origine Araba ed Asiatica.

Voglio citare di seguito solo alcune Aziende e Marchi che oggi non possiamo più considerare parte dell’ Italian Stile, se non per nascita.

Il nostro Paese negli ultimi 30 anni non ha mai avuto una politica Industriale seria, tanto da far rimpiangere la logica delle vecchie Partecipazioni Statali. In questo caso la colpa non è da attribuire solo ai vari Governi di incapaci, accomunati nell’incapacità le Associazioni sindacali di Impresa e Lavoratori, oltre un manipolo di Banchieri e Manager banditi che non hanno la capacità neppure di gestire un banco del pesce altro ché atteggiarsi a grandi finanzieri. Che fare ? Imparare a fare sistema, mutualità e questo non solo tra imprenditori ed imprese ma anche tra individui. Possiamo ancora farcela ma dobbiamo riconquistare la nostra sovranità Nazionale, l’orgoglio di appartenenza non solo a una Nazione ma soprattutto a una Patria. Iniziamo una rivoluzione per difendere il nostro Territorio e i nostri interessi Nazionali.

La lista che segue è una dichiarazione di impoverimento e resa. In economia o si è cacciatori o prede, dobbiamo tornare ad avere la fierezza di essere nuovi fondatori di futuro e pace. Iniziamo dal 01 Gennaio 2015, questa riconquista, possiamo tornare a vincere se lo desideriamo.

Barilla, Alitalia,Plasmon,Parmalat,Algida,Edison,Gucci, BNL, ENEL, AR, AVIO AEREO, Pernigotti, Casanova, Baci perugina,Antica gelateria del corso,Buitoni, Gancia,Carapelli, Star,Salumi Fiorucci,San Pellegrino, Peroni,Orzo Bimbo, Loro Piana”,Chianti classico, Riso Scotti, Eskigel,Eridania Italia SpA, Boschetti alimentare, Ferrari Giovanni Industria Casearia SpA, Delverde Industrie Alimentari SPA, Bertolli, Rigamonti salumificio SPA, Italpizza, Galbani, Sasso, Fattorie Scaldasole, Invernizzi, Locatelli, San Pellegrino, Stock, Safilo, Fastweb,Omnitel, Wind Telecomunicazioni,
Ercole Marelli, Fiat Ferroviaria, Parizzi, Sasib Ferroviaria, Passoni & Villa, Lucchini S.p.A., Fiat Avio, Benelli, Sps Italiana Pack Systems,Ducati, Lamborghini, MV Agusta, F.I.A.T..


Buon anno 2015, Luca.

01.00.00 31.12.2014



Inizia ora l'ultimo giorno dell'anno 2014.

Da un minuto è iniziato l'ultimo giorno dell'anno, un anno oribile per la maggior parte degli Italiani. Vorrei porre una domanda anzi alcune: -  chi nel nostro continente è felice ? Chi o quale Nazione vive l'attesa del nuovo anno come occasione ? Chi è spaventato ? Quando si chiude un anno come questo con la voglia di non ricordare o di non fare bilanci, non è un buon presagio per l'anno che nasce. Abbiamo bisogno di entusiasmo, riacquistare fiducia. Vorrei fare una battuta: - credere, obbedire, combattere ! Quando si perde l'identità o la si sta perdendo  è facile cercare di affidarsi a un comandante dal quale dipendere; il pericolo per la democrazia sta nel fatto dell'anestesia della volontà e del sentimento popolare. Quando si finisce un anno, nel quale non è stato possibile immaginare o sperare, in uno che viene migliore è normale avere paura. E' in arrivo un destino che ci attende ignoto a Noi, mi chiedo c'è qualcuno che ha il coraggio di fare una previsione sulla nostra situazione economica sociale per l'anno 2015 in Italia, in Europa. Ho chiesto ad un Amico economista, ecco la risposta che non mi aspettavo da un pragmatico ricercatore: - avremmo bisogno di un grillo parlante saggio che ci indichi con disincanto gli errori da rimediare; c'è un problema i grilli parlanti come nelle favole hanno fatto una brutta fine schiacciati dalle scarpate di chi aveva fastidio nell'ascoltare, quelle parole di buon senso che allertavano a renderci strumento di un cambiamento radicale basato sui valori evitando la dittatura del valore. Con l'estinzione dei grilli parlanti sono rimaste solo le cicale, è arrivato un lungo inverno da superare, porterà carestia e morte perchè si possano ristabilire antichi equilibri naturali. Sì per fortuna la natura con il suo istinto di conservazione salverà il pianeta, trasformandolo radicalmente , è sempre stato così da quando il mondo è mondo. Un'era finisce ne inizia una nuova con grandi novità, l'Uomo non ha più motivo di avere speranza o paura, deve solo affidarsi, sapendo che è stato il protagonista negativo di questa epoca, che si chiude finalmente. 

Faccio a tutti Noi un augurio: - che il 2015 sia un anno di rivoluzione e fondazione, un fraterno abbraccio, Luca.

domenica 28 dicembre 2014

Caro Steve Jobs



Siate affamati. Siate folli.

Questo è l’unico pezzo che pubblicherò oggi; ho riletto " siate affamati, siate folli", il testo di questo visionario, pazzo, despota, bandito, egoista. Queste erano le qualità di questo Uomo innovatore.  Leggete le sue biografie, tutte concordano con il più profondo disprezzo: che queste sopra citate erano le sue sole riconosciute qualità.

Io questa notte, voglio raccontarvi un’altra storia, un racconto breve che mi fa pensare che l’innovazione derivi dalla curiosità, dall’analisi, dalla capacità di porre riordino.  La novità che vi dimostrerò; ognuno di Noi il futuro lo tiene in mano , basta alzare lo sguardo e si trova li sulla nostra testa. Quando cercate un quadrifoglio nel campo, il vostro sguardo analizza l’ovvio del campo,  per cogliere una modifica genetica che rende unico quel trifoglio, la rarità sta nel difetto delle quattro foglie che gli appartengono a quell’unico quadrifoglio. Steve, ha fatto di una forma nota da secoli la partenza della sua fortuna. I font, la sua scommessa vinta è stato mettere nella disponibilità dell’ utente il proprio stile ( dell’utilizzatore ) di scrittura rendendo disponibile una raccolta di caratteri infinita, ma questi “segni” non erano suoi se ne è appropriato, li ha riordinati, li ha nominati, alcuni modificati e ne ha fatto un prodotto vincente. La partenza della sua fortuna. So che Steve, è stato alcune volte nei suoi viaggi in un posto a me noto, l’Abbazia di Nonantola. In questo luogo nel 1300 esisteva uno dei più ricercati scriptorium della storia, il Monastero era retto da Monaci Benedettini, nel maggior suo splendore risiedevano qui oltre 1000 Monaci. Sono custoditi a Nonantola ancora codici preziosissimi, altri manoscritti frutto della produzione dei Monaci sono conservati in altri Monasteri Europei, Biblioteche, Collezioni private. Stive quando si è recato a Nonantola ha potuto ammirare un altro “prodotto” uscito dalla maestria di questi Monaci oltre i font che creavano, il primo pentagramma, un’invenzione Nonantolana. Secoli prima Dante Alighieri ragazzetto trascorreva nel Monastero le estati, e qui iniziava la scrittura delle sue prime opere giovanili. Anche lui anni dopo riordinando le idee scrive la “Divina Commedia” .  Che inizia a comporre a Nonantola . Io ho un pensiero non sulla coincidenza dei luoghi, ma su chi vive nei luoghi, l’ingenio di osservare, analizzare, riordinare, produrre innovazione; questa terra non la perderà più. Secoli dopo, nascono qui vicino i poli industriali di eccellenza più importanti al mondo: della maglieria ( Carpi ), del biomedicale ( Mirandola ), dell’auto ( Modena, Maranello, S. Agata ), della ceramica ( Sassuolo ).  I protagonisti di queste imprese imprenditoriali, esseri umani che come Steve, avevano esattamente i suoi pregi quelli citati prima, da questi apparenti disvalori ne hanno creato benessere per se e per gli altri. Io ho avuto la fortuna di conoscere molti degli Uomini che hanno costruito questi miracoli economici, di tutti potrei fare lo stesso profilo, il successo e il genio ha quindi dei segni distintivi. 
Dove manchiamo oggi per progredire ? 
Non esistono più i maestri che sanno: individuare i futuri geni con curiosità, dall’analisi, dalla capacità di porre riordino ovvero di fare selezione tra i propri studenti. Gli strumenti della cultura debbono essere a disposizione e nelle disponibilità di tutti. La possibilità di approfondire e seguire la propria vocazione emancipandosi va riservata solo a chi lo merita per quella dote / talento innato che è il genio. Abbiamo bisogno di insegnanti: visionari, pazzi, despota, banditi, egoisti e che sappiano motivare il genio quando lo incontrano. Una responsabilità enorme per la scuola e per gli insegnanti, che nell’ultimo secolo, abbagliati dalle varie: correnti di pensiero, metodi, ideologie, anno buttato al macero milioni di “quadrifogli” avendo evocato a se la responsabilità della decadenza: intellettuale / scientifica, morale, economica, sociale,  che stiamo attualmente vivendo. Vorrei essere la musa del disincanto, di tanti amici che insegnano nelle scuole e università Italiane. Steve, ci ha insegnato che per produrre benessere non è necessario essere buoni d’animo, bisogna altresì essere capaci e avere voglia, in questo la fame aiuta. So che con questo scritto non mi farò molti amici, ma non mi importa, è lo scritto di un folle, solitario, affamato.
Di seguito a questo sproloquio trovate il testo originale del discorso di Steve, sempre un grande discorso anche riletto a distanza di tempo. Auguro a tutti una buona domenica, Luca.

Stanford Report, 14 giugno 2005 –
Questo è il testo del discorso di Steve Jobs, capo di Apple Computer e Pixar Animation studio, in occasione della consegna dei diplomi celebratasi il 12 giugno 2005. –

- Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me. Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie. La prima storia parla di unire i puntini. Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie. Solo quando vidi la luce questi decisero all'ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista d'attesa, vennero chiamati nel mezzo della notte da una voce che chiedeva: "Abbiamo un bambino indesiderato, lo volete?" Essi dissero: "Certo". Mia madre biologica scoprì in seguito che mia madre non si era mai laureata a che mio padre non aveva neanche il diploma di scuola superiore. Rifiutò di firmare i documenti per l'adozione. Accettò, riluttante, solo qualche mese dopo quando i miei genitori promisero che un giorno sarei andato all'università. 17 anni dopo andai all'università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta. Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l'utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l'università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un'intera vita di lavoro. Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti. Non era per niente romantico. Non avevo una stanza al dormitorio, così dormivo sul pavimento in stanze di amici. Restituivo i vuoti di cocacola per i 5 centesimi di deposito, ci compravo da mangiare, e mi facevo più di 10 kilometri a piedi attraverso la città, ogni domenica notte, per avere un pasto a settimana al tempio Hare Krishna. Che bello. Tutto quello in cui inciampai semplicemente seguendo la mia curiosità ed il mio intuito si rivelarono in seguito di valore inestimabile. Per esempio: il Reed College all'epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia.
Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l'importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare. Niente di tutto ciò aveva la benché minima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti. Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzato. Ma la realizzazione era estremamente chiara, guardar dando alle spalle, dieci anni dopo. Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato. Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita La seconda storia parla d'amore e di perdita. Sono stato fortunato - ho scoperto quello che amavo fare molto presto. Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent'anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati. Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni. E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dalla compagnia che hai fondato? Beh, non appena la Apple si espanse assumemmo qualcuno che pensavo fosse molto capace nel gestire l'aziende con me, e per il primo anno le cose andarono bene. Ma la nostra visione del futuro cominciò a divergere e alla fine decidemmo di rompere. Quando ci fu la rottura i nostri dirigenti decisero di stare dalla sua parte. Così, a trent'anni, ero fuori. E molto pubblicamente. Il centro della mia vita da adulto era completamente andato, sparito, è stato devastante. Non ho saputo che pesci pigliare per un po' di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa. Incontrai David Packard e Bob Noyce per cercare di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu un fallimento pubblico, pensai addirittura di andarmene. Ma qualcosa, lentamente, si faceva luce in me. Amavo ancora quello che avevo realizzato. L'inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare. All'epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall'illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un'altra di nome Pixar, a mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia. Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E' stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede. Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E' questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l'avrete trovato. Non fermatevi. La terza storia parla di morte. Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: "se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, prima o poi lo sarà veramente". Rimasi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto: "se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta fosse "No" per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa. Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l'orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è nessun motivo per non seguire il vostro cuore. Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un'aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio. Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene. E' stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale: Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l'unica, migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità. Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era un'incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni '60, prima dei computer ed il desktop publishing, quindi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose. Stewart ed il suo gruppo pubblica molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all'ultima edizione. Eravamo a metà degli anni '70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell'ultimo numero c'era la foto di una strada di campagna all'alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l'autostop se foste così avventurosi.
Sotto c'erano queste parole "Siate affamati, siate folli ". Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle . Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi. 

Siate affamati. Siate folli. Grazie. 

Articolo originale in inglese: "You've got to find what you love," Jobs says


sabato 27 dicembre 2014

Una domanda scherzo ? O posta con serietà ?


Il mio blog si occupa anche di stili di vita ho deciso di inaugurare il tema con questa discussione.

Ho posto questa domanda provocatoria: - cambierei il mio stile di vita, in uno più salutare, se conseguenza fosse la certezza di vivere più a lungo ? 


L'ho argomentata così :


- Il mio stile di vita è pieno di vizi, quelli che frequento li ho scelti e non subiti, pertanto mi rendono appagato e felice, magari non mi allunga la vita, ma chissà ? Se poi dopo la vita non c'è il paradiso ? E se invece esiste ? Bhe, in paradiso non voglio avere la Jacuzzi, per questo non mi trattengo dai vizi in vita. Questo è il mio modesto e personalissimo stile di vita, non cerco in questo approvazione e consenso, meno che meno emuli. 

Ecco il risultato che ne è conseguito.

Raffa : 
- Lo cambieresti se migliorasse la tua qualità di vita? Io penso di sì. In troppi pensano che la morte sia un qualcosa di improvviso; molte volte invece è un qualcosa di preannunciato da tutta una serie di sofferenze progressive in intensità, che si sarebbero potute evitare con qualche vizio in meno e qualche accortezza in più.
Luca :
non voglio contraddirti, ma per quello che mi riguarda il vizio mi appaga mi fa star bene, non mi porta sofferenza. Anzi mi completa, ti sembrerà strano ma penso mi preservi dalla malattia, i miei vizi non minano la mia salute: ne quella fisica ne quella mentale, i vizi mi pongono in uno stato di assoluto equilibrio, io non associo il vizio all'eccesso che reputo condizioni differenti, non voglio mal consigliarti ma regalarsi il vizio ed essere appagato per me è la ricetta che allunga la vita.
Giorgio :
io invece ho scelto di cambiare ma per stare bene adesso, del dopo mi interessa poco
sono vegetariana da 18 anni e vegana da 5
ho smesso di fumare 10 anni fa
e ora pratico meditazione
Luca :
non prendere questo commento per una critica non lo è. Ho un'amico vegano, integralista, tutte le sue regole rigide mi sono parse un vizio, e mi sono sempre chiesto, ma vale la pena tanto sacrificio in attesa di morire. Non è sarcasmo ma una considerazione della quale sono convinto.
Giorgio :
lo sbaglio di fondo è considerare lo stile di vita vegano un sacrificio. Per chi lo sceglie, non è un sacrificio, anzi. Tutto qui
Anna : 
Luca, ho riletto più volte i tuoi due interventi e la prima domanda che mi sorge spontanea è chiederti quali vizi hai visto che hai la certezza che tali vizi  non minano la tua salute: ne quella fisica ne quella mentale e ti pongono in uno stato di assoluto equilibrio. Nello stesso momento, quando poni la domanda "cambierei il mio stile di vita in uno più salutare..."  Ti contraddici un pò e così mi domando di nuovo, ma i tuoi vizi minano la tua salute oppure no? 
Se uno ha il "vizio" di leggere, per esempio, non viene certo meno la sua salute mentale e fisica e ti pone sicuramente in uno stato di perfetto equilibrio. Spero di essere riuscita ad esprimermi nel modo più corretto per trasmettere il mio "messaggio"
Luca :
Anna, rispondo volentieri e ti ringrazio della domanda. Quando parlo di più salutare intendo rispetto la percezione comune che si ha nelle forme di prevenzioni, accettate come procedure preferibili. Faccio un esempio; "il fumo uccide" , io ho 49 anni da 20 fumo il toscano, un vizziaccio, mi sottopongo ha check up semestrali da sempre; il mio sistema respiratorio non ne ha subito, non sono malato di tumore il mio stato di salute è ottimo. Quando fumo il toscano, provo un grande piacere, mi rilassa molto, la mia attività lavorativa e di relazione migliora. E' quindi il vizio o l'eccesso il fattore negativo ? Posso dirti che amo bere whisky, uno in particolare ""Lagavolin " , è un torbato, condivido la passione di incontrarci a chiacchierare, fumare toscani e bere tra amici, uno di loro  è un chirurgo, mi raccontava che Lui prima di entrare in sala operatoria ha il rito del cicchetto di "Lagavolin" lo rilassa, migliora la sua predisposizione gastrica merito della torba, aumenta la capacità di sopportare la fatica grazie alle calorie. Se andasse in sala operatoria ubriaco, sarebbe un fatto negativo e Lui un pazzo. Questo vizio moderato migliora la sua prestazione e il suo rendimento. Ho molti altri vizi, e li voglio mantenere tutti, appunto perchè ho scoperto che mi appagano e mi danno equilibrio.
Antonio :
ellebasta, fumare un sigaro e bersi un cicchetto non è un vizio, è un opzione di felicità, e te lo dice una che non fuma e detesta il whisky! Il vizio vero è quello che ti schiavizza completamente, e soprattutto rende infelici gli altri. Se tu sei sereno e rendi sereni gli altri continua a fumare e bere, senza strafare, e poi vivere cent'anni cosa ti serve?Vivi la tua vita non pensarci; dato che non hai informazioni su come può essere il dopo pensa a come vorresti che fosse questo adesso; dev'essere decisamente importante.PS: io ho informazioni sul mio dopo ma nonostante le abbia non mi è servito a molto; il dopo è un vuoto nero in cui puoi essere molto felice però dipende da che cosa hai costruito in questo adesso. Non ho il quadro della situazione completo quindi non so come ci arriverò.
Giovanna : 
Da quello che scrivi credo che tu non cambieresti. Io mi assicurerei che i miei vizi non portassero sofferenza agli altri. Allora potrei considerarmi felice al cento per cento. Credo che la fortuna maggiore sia uscire da questa vita soddisfatti di ciò che si è compiuto.
Emilio :
"Si dice che un giorno un giornalista chiese a Churchill il segreto della sua longevità. Il nostro posò il bicchiere, diede una buona tirata dal suo sigaro e rispose: “Il segreto della mia longevità? Lo sport. Mai fatto”."
Cristina :
c'é vizio e vizio e, inoltre, ciascun vizio puó essere praticato con intensità diverse. Anche noi siamo diversi, giorno dopo giorno, e un vizio che oggi incide poco sulla nostra esistenza, domani potrebbe essere letale. Premesso questo, il vizio non é per forza negativo, ma in alcune sue espressioni potrebbe favorire un miglioramento del tono dell'umore inducendo un miglioramento della qualità della vita. Io opto per la qualità della vita e non per la durata...la chiave di lettura é il senso di ben-essere e ben-stare. Non giustifico il vizio quando provoca più danni che benefici, quando incide sugli altri e sull'ambiente. Se il vizio mi fa star meglio e non arreco danno alcuno...bhe, non vedo perché rinunciarvi. Il discorso andrebbe peró spostato, ora, su come ciascuno di noi pesa i vizi ... no? :)
Anna Chiara :
ciao Ellebasta; interessanti le discussioni che stai inserendo...
sono discussioni che mi sono posta negli ultimi quattro anni.
Quattro anni sabatici in cui mi sono presa cura di me stessa e ricostruiita dopo quasi 21 anni.
Ne ho sempre sentito il bisogno ecco ora l'ho fatto.
Veniamo a noi.
Cambierei il mio stile di vita se questo allungasse la mia vita?
Dipende. Quasi dieci anni fa feci un brutto incidente d'auto sul raccordo anulare di Roma e rischiai di morire.
Neanche mi accorsi dei lenti cambiamenti che stavano avvenendo dentro di me, dopo questa esperienza, anche se mi rendo conto solo ora che fu solo un passaggio di questo mio percorso che chiamo vita.
Qualche anno dopo mi separai da un uomo che credevo non mi sarei separata mai. La mia grande passione, che mi faceva superare anche liti,schiaffi e botte. Perchè? al momento non capii più in là ,si, compresi che non potevo più comportarmi così, non potevo più andare avanti. Ero arrivata ad avere non solo mal di stomaco ed un principio di ulcera dal nervoso, ma anche a pesare 120 chili ed ad avere un rischio molto alto di tumore allo stomaco per questa condizione a detta dei dottori. Amavo fare l'amore con lui, ma amavo di più me stessa. Ora,cambierei il mio stile di vita se questo allungasse la mia vita? Ripeto,dipende. Dopo questi episodi presi del tempo, nella mia vita, per rimettere in sesto le cose.In questo periodo ho rielaborato tutto  facendo quello che avevo già  fatto ed anche quello che non avevo mai fatto ma che mi sarebbe sempre piaciuto fare. Ho cercato di fare le cose che mi facevano bene,ho cercato di vivere come mi dettava il cuore a rischio della mia stessa vita, mi sono tolta tutti gli sfizi che volevo e ho cercato di vivere una vita salutare. Cosa ne ho dedotto? E' un discorso che si può fare solo quando si impara ad amarsi profondamente. Finchè non si è consapevoli di cosa vuol dire amare se stessi ma si crede di farlo allora è un discorso che trova delle risposte ma mai che arrivano fino al fondo di se stessi e alla propria verità, come dopo averla scoperta. Ora come ora ho imparato che la vita non è quanto tempo vivi ma come la vivi. Non importa quanti respiri fai,ma gli attimi che ti tolgono il respiro, come dicono. Devi fare in modo che quegli attimi siano di pura felicità, che quando arrivi alla fine della tua vita tu ti possa girare e dire, cavolo ho vissuto una vita che ne è valsa veramente la pena, se tornassi indietro rifarei tutto da capo. Quindi puoi fare tutto ed il contrario di tutto,l'importante è che ne valga la pena e che in quello che vivi usi il pieno rispetto della tua persona. Perchè ognuno di Noi è un essere prezioso,anche quando questo non lo si comprende appieno.

Anna Chiara,sono io che ringrazio Te per l'intervento. 
Ti auguro cento anni di vita un felice e sereno anno 2015, a risentirci per la prossima discussione, buona vita, Luca, o ellebasta se preferisci. 
;-)

Grazie anche a tutti Voi che ci leggete, 
Vi auguro una buona Domenica, Luca.






A tutte le mie Amiche, Donne splendide.


Un Uomo fortunato: 
è quello che ha Amiche Donne disposte ad avere la pazienza di insegnare. Un uomo ha sempre la necessità di essere accolto, accudito, cresciuto. Un Uomo può diventare un grande Uomo solo con l'aiuto di una grande Donna che gli si è donata. Un grande Uomo sa sempre come e cosa restituire per questi infiniti doni ricevuti. Un Uomo che non sa restituire, non è un grande Uomo, è un meschino profittatore. Uno dei temi discussi da anni in tutti gli ambiti sociali Italiani è la parità dei diritti Uomo / Donna, si cercano alchimie che hanno a che fare con la matematica per risolvere il problema. Io ho trovato un ispirazione nell'arte, della poesia; che di seguito vi propongo.
Che Uomo sono Io, un Uomo fortunato, da sempre ho incontrato solo grandi Donne, molte sono oggi le mie più care Amiche, dedico a loro e a tutte le nuove Amiche che mi leggono questa poesia, spero vi sia gradita, a mio avviso descrive in modo eccellente il genere Femminile, quest altra metà del mondo che genera e dona la vita ad ogni Uomo. 
Buon sabato, e grazie, Luca. 

L'UOMO E LA DONNA-

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

Victor Hugo

Benvenuti Amici della Bulgaria e Jamaica .



Un benvenuto agli Amici di queste due bellissime Nazioni, sono stato ospite in entrambi e porto nel cuore un ricordo indelebile dell'ospitalità ricevuta.
Pensando alla Jamaica, non potevo non includere a questo messaggio di benvenuto un video che mi è molto caro; quello di Bob Marley, la sua canzone "No woman no cry", le sue parole che sono state un inno negli anni '80 per un'intera generazione buon ascolto. 

http://youtu.be/CJynK4h600I

Agli Amici; Bulgari e Jamaicani:
- vi auguro uno strepitoso anno 2015.
Luca.

Un tributo a Vasco Rossi, un aneddoto molto privato.



TRIBUTO A VASCO: No ! Non voglio perdere un'Amico, che non vedo da alcuni anni ma che è sempre nel mio cuore ! ( Raccontando un suo fatto privato ). Aprendo un cassetto dei ricordi mi è venuto in mente questo aneddoto che vi voglio raccontare. Vasco il Komandante è un grande lo è sempre stato, penso che se legesse queste poche righe che ritraggono un passato molto lontano si farebbe una risata. 
A Zocca, il mio Paese ( dove sono nati i miei bis nonni ) e dove io ho trascorso per anni alcuni periodi estivi, in questo luogo incantato circondato da boschi di castagno; gli abitanti indigeni oltre al nome con il tempo acquisiscono il soprannome: esso definisce un tratto identificativo o un’appartenenza, ti accompagna per tutta la vita. Nei necrologi è normale leggerlo associato al nome. E’ tanto noto, che sovrasta ed espelle il nome agli occhi e ala memoria di tutta la Comunità.


Sono nati qui alcuni politici importanti, un ministro, un astronauta, uno psichiatra, un grande chitarrista, un cantante: tutte eccellenze, a ciascuno con un proprio soprannome.


Seduto al tavolo di un bar, un giovane guardava la corriera scendere in città, carica di passeggeri che rincorrevano il loro modesto destino. Avviene uno scambio di pensieri tra il giovane e i pendolari che lo scrutavano…
Il giovane: “Sono matti, questi!” aveva in idea di diventare una rock star.
I viaggiatori: “Veh, merdina!”, ma dove vuole andare questo qui.
E Merdina quel giovane rimase per tutti da quel giorno, almeno nei confini di Zocca. 
Questo fu il primo scambio di pensieri tra Vasco Rossi e il suo futuro pubblico, devoto.

 Luca.

venerdì 26 dicembre 2014

Una chiacchierata in tema di produzione Agricola.

L'Agricoltura nel 2013 ha avuto la voce nuova occupazione attiva per il 16% su base Nazionale, forse è giunto il momento di pensare al ritorno alla campagna ?

Italia delle biodiversità, della tradizione dei cibi e delle culture tipiche. Un'Italia che ha il potenziale per occupare ancora 3.000.000 di addetti, occorre una politica che incita le persone a riprendere il nobile lavoro dell'Agricoltura. Queste nuove produzioni di agro alimentare, potrebbero essere interamente esportate. Il nuovo presidio dei terreni contribuisce alla manutenzione idro - geologica del territorio, prevenendo o evitando tante tragedie ambientali. L'Italia avrebbe una nuova distribuzione demografica con la possibilità di rivalutare il meridione, che con il binomio agricoltura / turismo può diventare una nuova eldorado Italica. Che cosa aspettiamo a fare la rivoluzione ?

Emilio : - 

Assolutamente concorde. Ritengo che siano necessarie però  ottime (e ferree?) regole etiche, da seguire rigorosamente. altrimenti non possiamo considerar lo sviluppo.
Quando si comincia ?

Andrea: - 

In questo periodo,  visto il solito andazzo politico italiano conviene fare due cose,"sempre che non si faccia parte di categorie protette leggasi amici degli amici", o andarsene dall'Italia come stanno facendo anche i pensionati oltre ai giovani e alle imprese, oppure se si ha la possibilità di avere una casetta in campagna, di fare ritorno all'agricoltura per sopravvivenza intendiamoci, non certo per imprenditoria.
Tra non molto gli italiani in Italia saranno molto pochi.

Giovanni: - 

quello che Lei asserisce è, per lo meno per me, condivisibile. Posso portare l'analisi di quanto nei decenni passati è stato fatto in Regioni con forte vocazione agro-pastorale quali le Nostre Isole maggiori. Negli anni '50, con i vari piani di rinascita, si è tracciata la rotta (sbagliata) per lo sviluppo puntando su settori quali il petrolchimico e l'industria pesante, anziché costruire una filiera agro-alimentare moderna e propulsiva integrandola con l'industria turistica. Si sono letteralmente buttati al vento montagne di soldi e, quello che è cosa a mio avviso ben più grave e di cui a tutt'oggi paghiamo le conseguenze nefaste, è che si è interrotto, talvolta perduto, un processo di accumulazione di know-how sfaldando, tra l'altro, anche i principi su cui si fondavano intere comunità Italiana. Per tacere del depauperamento delle risorse ambientali. Quindi io credo che siano corsi e riscorsi della storia, tornare alle origini dei nostri modelli non solo economici ma anche socio-culturali dopo decenni spesi a inseguire falsi modelli che non hanno portato sviluppo sostenibile, è una scelta auspicabile.

Anna: - 

Concordo in pieno, ecco il grafico della SAU (superficie agricola utilizzata/coltivata) negli ultimi decenni:5 Milioni di ettari coltivati in meno, solo degli "idioti" potevano distruggere così una delle nostre peculiarità Nazionali, a favore della "grande impresa". 


Laura: - 

Se ne parla dal tempo di Mussolini , non si è fatto nulla , anzi , sfacelo totale. Bisognava creare la minima unità colturale ( cioè dire è Azienda Agricola chi ha i seguenti requisiti : 5 ettari minimo di proprietà coltivabile , tot numero di mucche , ecc ecc. e favorire queste realtà come nel resto dell'europa) in italia nulla di tutto questo , al centro sud ancora oggi si fanno operazioni truffaldine alla luce del sole e sono una condanna a morte per l'agricoltura ( parlo delle false cooperative che assumono sulla carta tutti i disoccupati fanno fare le giornate minime previste , sempre sulla carta e poi frodano l'inps, con la cassa integrazione agricola ) forse sono queste le maestranze in aumento di cui parlavi ?  pensa che una Azienda Agricola con tanto di quote latte assegnate aveva sede in Piazza Navona , cioè i terreni coltivabili erano in Piazza Navona a Roma.

Walter: - 

Sarebbe bellissimo tornare alla terra per come la immaginiamo, purtroppo la politica, soprattutto quella europea, ci taglia le gambe. Basta dare un occhiata ai prodotti che vengono bloccati alla frontiera e che hanno LMR di fitofarmaci superiori alla norma (a volte decine di volte in più), fitofarmaci che la normativa Europea ha proibito nei Paesi Comunitari da circa dieci anni ma che vengono tranquillamente usati in Pakistan, Turchia,India, Cina ecc, che sono tossici, provocano un notevole danno ambientale ma che d'altra parte costano molto meno, ci mettono così in condizione di non poter concorrere con questi Paesi, senza contare l'aspetto del costo del lavoro in quelle Nazioni. Aggiungiamo a tutto questo nessun controllo tra prezzo al produttore (prendo ad esempio i kiwi che si vendono in questo periodo: 3 euro al kg, pagati al produttore 0,3 euro, al netto sono 5 centesimi a kg che restano in saccoccia all'agricoltore) quale il valore aggiunto che porta questo prezzo al consumatore. Calcoliamo: trasporto, stoccaggio, iva, nulla giustifica un ricarico che va dal 800 al 2000% quindi finché non ci si muove in questa direzione di promulgare leggi a tutela di tutta la filiera agricola; l'agricoltura, sebbene le aziende solide abbiano retto la crisi, non farà altro che scomparire o delocalizzarsi in Stati in cui i controlli sono meno severi, i prodotti costano meno e la manodopera è praticamente regalata. Se volete altri esempi ne ho a bizzeffe.


Luca (replica): 

Ho letto con attenzione i Vostri contributi mi permetto queste due "righe" di replica;  i nostri nonni nel dopoguerra non avevano le nostre possibilità, ma avevano un grande valore "non mollare", oltre la solidarietà e l'amore per la propria Patria. Hanno ricostruito una grande Nazione. Come Nazione, va ri scoperta la nostra vocazione agricola, lasciando ad altri l'industria, noi non abbiamo materie prime ed energie a basso costo da poter sfruttare. Sapranno i nuovi Politici di professione, orientare il Paese per il bene comune, va "cambiato verso", prima di tutto da Noi Cittadini. Basta credere ai pifferai magici, facciamo Noi la rivoluzione, operiamo il cambiamento con il fare giusto che crediamo. 
A presto, Luca.