domenica 14 dicembre 2014

Notte di S. Lucia, una notte nella quale raccontare una favola.




In questa notte d'inverno la più lunga dell'anno, la riscrittura di una favola famosa, per tentare di farti sorridere e indurre una riflessione.


Si racconta come al tempo della storia di Cenerentola ella vivesse, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sue sorelle goffe e culone. 
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare, ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre.
 
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
 
Invidie e gelosie all'interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com'è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri e amicizie spregiudicate, sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie / amiche come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di persone ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma, l'amico che chiede aiuto. Più facile provare compassione, perdono, senso di bene per un'estraneo che dobbiamo solo guardare senza conoscere e che ci regala al costo di nulla la sensazione che siamo privilegiati e che questo privilegio mai e poi mai lo metteremo in gioco. Vietato rischiare, vietato fidarsi vietato tendere la mano, non crediamo nella provvidenza nel valore di un sorriso, un sorriso non si vende, nel nostro mondo si compra. “Cenerentola” è la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, che non è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. 

Queste considerazioni le ho fatte usando un testo di un lavoro teatrale che un Amico mi ha girato. Non ho potuto che condividerlo. In questo momento storico doloroso. Questo mondo ti ruba anche l'energia per continuare per risollevarti per rifondarti, un mondo fatto di liste, convenzioni, appartenenze comunicazione. Ho pensato molto in questi mesi a cosa è per me la crisi. Ora dopo questo anno la conosco, conosco questa situazione che ti prende la gola, questo messaggio silenzioso che ti richiama alla tua dignità, con una eco assordante che ti indica che ti dice e ti ricorda di quando un onore lo avevi, una voce che ti ricorda che qui puoi stare se lo scegli ma puoi essere dignitoso e ti consegna a vecchie regole, ti indica la strada di non essere codardo, preparati al coraggio, sfida il destino. Ti racconta la verità spietata: sei in un epoca senza speranza ma l'umanità ne ha conosciute altre. 

Un incontro non è più possibile che sia per altruismo o condivisione è un'epoca segnata irrimediabilmente dalla disillusione. 

La voce fuoricampo dice :- preparati, continuerai a rialzati e fallire. La voce ha ragione mi preparo al coraggio, fallo anche Tu. 

Buona Domenica a tutti, prego per voi per la gioia che meritate, che ogni individuo merita, anche se non è dovuta e non è scontata questa grazia accada. Io vi auguro non ricchezza e potere ma gioia e serenità. Il sorriso spontaneo di chi vi ama. 

Auguri per questa notte magica, dedicata a S.Lucia, Luca.

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