giovedì 18 dicembre 2014

Facciamo insieme questi passi.


http://youtu.be/5pTa0ptOYdo

L’EVOLUZIONE.

“1,2,3,4,5,10,100 passi”.  Chi ha imposto la velocità al processo evolutivo è un gruppo di uomini, che si muove da secoli passandosi il testimone tra le proprie discendenze, con lo scopo di imporre un modello sociale che è la sintesi tra illuminismo e relativismo. Questo movimento ha al centro dei propri ideali non la persona, ma la collettività delle persone da influenzare, controllare, disinformare, usare. Il fine di questa organizzazione, o meglio di questa consorteria di organizzazioni, è il profitto, il potere. La parte peggiore di questo piano è lo strumento con il quale si vuole raggiungere lo scopo: la speculazione. L’atteggiamento speculativo in economia è ottenere profitto avvantaggiandosi delle debolezze altrui , la speculazione è uno strumento cinico che valuta solo l’obiettivo da raggiungere entro un dato tempo. Il tempo risparmiato viene utilizzato per creare altre attività che portano profitto; un mondo schizofrenico dove per esercitare potere e ottenere ricchezza si pone in essere un solo progetto, quello speculativo, applicato ad ogni attività umana.  “1,2,3,4,5,10,100 passi”. Se non esiste il presupposto, utile allo speculatore, che l’altra parte sia in difficoltà, in questo caso il fattore tempo viene danneggiato. In attesa che si verifichi l’occasione giusta per fare bottino, si cerca di accelerare il rallentamento di questa aggressione: si induce la difficoltà nella vittima predestinata, con qualsiasi mezzo e a qualsiasi prezzo , il conflitto in armi è nei piani di questo articolato disegno. L’eversione viene indotta, per ottenere la conversione, quindi l’assoggettamento e il controllo.
 “1,2,3,4,5,10,100 passi”. La storia ci ha mostrato nei secoli scorsi guerre spaventose, con un incalcolabile sacrificio umano: esisteva il motto “non si fanno prigionieri”. Le guerre odierne sono dette “chirurgiche” non per bontà d’animo, è che  sono cambiati gli obiettivi della conquista; le guerre nel corso degli anni si sono tipizzate diventando commerciali, politiche, informative, armate, con la finalità ultima di non distruggere territori, merci, abitanti indigeni: il bottino va preservato. 
“1,2,3,4,5,10,100 passi L’evoluzione ha subito un’accelerazione importante nell’ultimo secolo, sulla scorta degli enormi capitali disponibili da investire sullo sviluppo delle tecnologie, all’interno del circuito della finanza. La parola “tecnologia”, cercando un significato conciso, può essere definita come la capacità del saper fare con metodo. Usando la parola “tecnologia” viene istintivo associarla a scienza, tuttavia, mentre la scienza per esistere ha bisogno di standardizzare la sua metodologia, chi si occupa di tecnologia ha la libertà e il dovere di sperimentare tecniche mutuando da tutte le scienze e da tutta la conoscenza filosofica. Chi è in possesso del  potere di investire sulla ricerca e orientare le priorità in ambito tecnologico ha di fatto posto un’ipoteca sullo sviluppo e sul futuro e, se a muovere le scelte strategiche atte allo sviluppo dell’evoluzione è un gruppo di uomini che ha a cuore come interesse unico il potere e la speculazione, possiamo non sentirci tranquilli. 
“1,2,3,4,5,10,100 passi” Per l’affermazione di questo modello, che ha come strumento la tecnologia, è necessario tutti i giorni orientare i consumi, controllare e condizionare i fenomeni sociali, intervenire sui bisogni primari e secondari: quindi orientare le scelte in campo medico che hanno a che fare con la vita e con la morte, in ambito demografico pilotare le nascite, oltre ai bisogni di carattere intellettuale, “insieme” molto vasto che va dall’intrattenimento alla formazione di una coscienza politica, o meglio partitica. La tecnologia  è andata ampiamente in soccorso a questa necessità di controllo. Si è investito sulle telecomunicazioni unite ai format comunicativi e il gioco è fatto, si dirige l’orchestra dell’umanità informando o disinformando a piacere la popolazione, virtualizzando la realtà ed ottenendone il pieno controllo.
“1,2,3,4,5,10,100 passi” Per meglio assolvere al proprio compito di conquistatori, gli uomini di questa “congrega” hanno la necessità di unire l’umanità in un’unica comunità transnazionale costituita da due entità: i dominatori e i dominati. Un’umanità controllata da pochi, i dominatori, così il modello prevede la reintroduzione di una nuova forma di schiavitù, i dominati. Esiste anche un metodo di controllo per tenere soggiogati i dominati; creare bisogni ed essere gli unici (i dominanti) ad erogare la soluzione necessaria alla soddisfazione degli stessi. Un ulteriore effetto, che fornisce terreno fertile a questa modalità di evoluzione così spinta ed orientata, è l’atrofizzazione dei sensi nell’individuo (tatto, olfatto, udito, vista, gusto), nonché l’inibizione della capacità da parte dell’uomo di utilizzare questi strumenti in modo coordinato. I sensi sono i recettori indispensabili nella costruzione soggettiva della  volontà, della possibilità di scelta, della capacità d’intuizione. I sensi si atrofizzano quando l’uomo non li adopera o peggio non li ha mai adoperati, come accade per le nuove generazioni: la tecnologia propone costantemente metodi per non averne bisogno. Un esempio semplice lo si può osservare in campo alimentare: la standardizzazione dei sapori nei cibi. L’industria  ha costruito gli appetenti, che non sono altro che i sapori standard quale garanzia della bontà di un cibo: tutti gli altri sapori non è utile conoscerli, qualcuno ha deciso che non sono buoni.
“1,2,3,4,5,10,100 passi” Cosa può fermare l’evoluzione dell’uomo e del pianeta? L’estinzione della specie, ma questo il gruppo dominante non lo permetterà! E’ già iniziato un processo di razionalizzazione delle risorse, oltre che della stessa demografia e dei flussi migratori, i quali fanno più vittime di una guerra.
Ultima, ma fondamentale proprietà, quella intellettuale: si è creato il monopolio  della conoscenza, con l’estensione della brevettazione dal campo biologico a tutto l’ambito dei quattro regni : minerale, vegetale, animale, gassoso. 
“100 passi”. L’uomo cerca con l’evoluzione di tendere ad assomigliare a suo Padre, il Creatore, con l’ambizione di raggiungere la perfezione anelando alla santità. Questo percorso è segnato sulla mappa che ci ha indicato Gesù, unico modello e viatico di vita al quale dobbiamo aderire. Il nostro pianeta ha bisogno di noi per vivere non per morire, ma soprattutto l’uomo non può creare nulla, né ricostruire il paradiso perduto. Deve assumere l’onere di pellegrino in cerca della grazia da raggiungere con i suoi Fratelli, preservando dal male tutto il mondo con i suoi abitanti, tutti quanti.

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