domenica 28 dicembre 2014

Caro Steve Jobs



Siate affamati. Siate folli.

Questo è l’unico pezzo che pubblicherò oggi; ho riletto " siate affamati, siate folli", il testo di questo visionario, pazzo, despota, bandito, egoista. Queste erano le qualità di questo Uomo innovatore.  Leggete le sue biografie, tutte concordano con il più profondo disprezzo: che queste sopra citate erano le sue sole riconosciute qualità.

Io questa notte, voglio raccontarvi un’altra storia, un racconto breve che mi fa pensare che l’innovazione derivi dalla curiosità, dall’analisi, dalla capacità di porre riordino.  La novità che vi dimostrerò; ognuno di Noi il futuro lo tiene in mano , basta alzare lo sguardo e si trova li sulla nostra testa. Quando cercate un quadrifoglio nel campo, il vostro sguardo analizza l’ovvio del campo,  per cogliere una modifica genetica che rende unico quel trifoglio, la rarità sta nel difetto delle quattro foglie che gli appartengono a quell’unico quadrifoglio. Steve, ha fatto di una forma nota da secoli la partenza della sua fortuna. I font, la sua scommessa vinta è stato mettere nella disponibilità dell’ utente il proprio stile ( dell’utilizzatore ) di scrittura rendendo disponibile una raccolta di caratteri infinita, ma questi “segni” non erano suoi se ne è appropriato, li ha riordinati, li ha nominati, alcuni modificati e ne ha fatto un prodotto vincente. La partenza della sua fortuna. So che Steve, è stato alcune volte nei suoi viaggi in un posto a me noto, l’Abbazia di Nonantola. In questo luogo nel 1300 esisteva uno dei più ricercati scriptorium della storia, il Monastero era retto da Monaci Benedettini, nel maggior suo splendore risiedevano qui oltre 1000 Monaci. Sono custoditi a Nonantola ancora codici preziosissimi, altri manoscritti frutto della produzione dei Monaci sono conservati in altri Monasteri Europei, Biblioteche, Collezioni private. Stive quando si è recato a Nonantola ha potuto ammirare un altro “prodotto” uscito dalla maestria di questi Monaci oltre i font che creavano, il primo pentagramma, un’invenzione Nonantolana. Secoli prima Dante Alighieri ragazzetto trascorreva nel Monastero le estati, e qui iniziava la scrittura delle sue prime opere giovanili. Anche lui anni dopo riordinando le idee scrive la “Divina Commedia” .  Che inizia a comporre a Nonantola . Io ho un pensiero non sulla coincidenza dei luoghi, ma su chi vive nei luoghi, l’ingenio di osservare, analizzare, riordinare, produrre innovazione; questa terra non la perderà più. Secoli dopo, nascono qui vicino i poli industriali di eccellenza più importanti al mondo: della maglieria ( Carpi ), del biomedicale ( Mirandola ), dell’auto ( Modena, Maranello, S. Agata ), della ceramica ( Sassuolo ).  I protagonisti di queste imprese imprenditoriali, esseri umani che come Steve, avevano esattamente i suoi pregi quelli citati prima, da questi apparenti disvalori ne hanno creato benessere per se e per gli altri. Io ho avuto la fortuna di conoscere molti degli Uomini che hanno costruito questi miracoli economici, di tutti potrei fare lo stesso profilo, il successo e il genio ha quindi dei segni distintivi. 
Dove manchiamo oggi per progredire ? 
Non esistono più i maestri che sanno: individuare i futuri geni con curiosità, dall’analisi, dalla capacità di porre riordino ovvero di fare selezione tra i propri studenti. Gli strumenti della cultura debbono essere a disposizione e nelle disponibilità di tutti. La possibilità di approfondire e seguire la propria vocazione emancipandosi va riservata solo a chi lo merita per quella dote / talento innato che è il genio. Abbiamo bisogno di insegnanti: visionari, pazzi, despota, banditi, egoisti e che sappiano motivare il genio quando lo incontrano. Una responsabilità enorme per la scuola e per gli insegnanti, che nell’ultimo secolo, abbagliati dalle varie: correnti di pensiero, metodi, ideologie, anno buttato al macero milioni di “quadrifogli” avendo evocato a se la responsabilità della decadenza: intellettuale / scientifica, morale, economica, sociale,  che stiamo attualmente vivendo. Vorrei essere la musa del disincanto, di tanti amici che insegnano nelle scuole e università Italiane. Steve, ci ha insegnato che per produrre benessere non è necessario essere buoni d’animo, bisogna altresì essere capaci e avere voglia, in questo la fame aiuta. So che con questo scritto non mi farò molti amici, ma non mi importa, è lo scritto di un folle, solitario, affamato.
Di seguito a questo sproloquio trovate il testo originale del discorso di Steve, sempre un grande discorso anche riletto a distanza di tempo. Auguro a tutti una buona domenica, Luca.

Stanford Report, 14 giugno 2005 –
Questo è il testo del discorso di Steve Jobs, capo di Apple Computer e Pixar Animation studio, in occasione della consegna dei diplomi celebratasi il 12 giugno 2005. –

- Sono onorato di essere con voi oggi, per la vostra laurea in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Ad essere sincero, questo è la cosa più vicina ad una laurea, per me. Oggi voglio raccontarvi tre storie che mi appartengono. Tutto qui. Niente di particolare. Solo tre storie. La prima storia parla di unire i puntini. Ho smesso di frequentare il Reed College dopo i primi 6 mesi, ma gli sono rimasto attorno per altri 18 mesi prima di lasciarlo definitivamente. Perchè lo feci? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa universitaria nubile e decise di darmi in adozione. Sentiva nel suo cuore che io dovessi essere adottato da un laureato, così venne preparata la mia adozione, alla nascita, per un avvocato e sua moglie. Solo quando vidi la luce questi decisero all'ultimo momento di desiderare una bambina. Quindi i miei genitori, che erano in lista d'attesa, vennero chiamati nel mezzo della notte da una voce che chiedeva: "Abbiamo un bambino indesiderato, lo volete?" Essi dissero: "Certo". Mia madre biologica scoprì in seguito che mia madre non si era mai laureata a che mio padre non aveva neanche il diploma di scuola superiore. Rifiutò di firmare i documenti per l'adozione. Accettò, riluttante, solo qualche mese dopo quando i miei genitori promisero che un giorno sarei andato all'università. 17 anni dopo andai all'università. Ma ingenuamente scelsi un istituto universitario costoso quanto Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori lavoratori furono spessi per la retta. Dopo sei mesi non riuscivo a vederne l'utilità. Non avevo idea di cosa fare nella vita e nessun indizio su come l'università avrebbe potuto aiutarmi a capirlo. Così spesi tutti i soldi che i miei genitori avevano risparmiato in un'intera vita di lavoro. Decisi di non seguire il piano degli studi obbligatorio, confidando nel fatto che tutto si sarebbe sistemato. Ero molto spaventato da quella decisione, ma col senno di poi, sarebbe stata una delle migliori decisioni che avessi mai preso. Nel momento in cui scelsi un piano di studio personalizzato avevo la possibilità di ignorare le lezioni che non mi interessavano e di scegliere quelle che mi apparivano più interessanti. Non era per niente romantico. Non avevo una stanza al dormitorio, così dormivo sul pavimento in stanze di amici. Restituivo i vuoti di cocacola per i 5 centesimi di deposito, ci compravo da mangiare, e mi facevo più di 10 kilometri a piedi attraverso la città, ogni domenica notte, per avere un pasto a settimana al tempio Hare Krishna. Che bello. Tutto quello in cui inciampai semplicemente seguendo la mia curiosità ed il mio intuito si rivelarono in seguito di valore inestimabile. Per esempio: il Reed College all'epoca offriva quello che era probabilmente il miglior corso di calligrafia del paese. In tutto il campus, ogni manifesto, ogni etichetta su ogni cassetto, era meravigliosamente scritto a mano. Decisi di prendere lezioni di calligrafia.
Appresi la differenza tra i tipi di caratteri con grazie e senza grazie. Imparai l'importanza della variazione dello spazio tra combinazioni diverse di caratteri. Mi insegnarono quali elementi fanno della tipografia, una grande tipografia. Era affascinante: si trattava di storia, bellezza ed arte come la scienza non può catturare. Niente di tutto ciò aveva la benché minima speranza di una qualunque applicazione nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Macintosh, tutto mi tornò utile. E lo mettemo interamente nel Mac. Era il primo computer che curasse la tipografia. Se non avessi mai scelto quel corso, al college, il Mac non avrebbe mai avuto font proporzionali e font a larghezza fissa. E siccome Windows ha copiato il Mac, è probabile che nessun computer li avrebbe avuti. Se non avessi scelto di interrompere il piano degli studi obbligatorio non avrei scelto quel corso di calligrafia ed i personal computer avrebbero potuto non avere la stupenda tipografia che hanno. Era ovviamente impossibile unire i puntini guardando al futuro mentre ero al college e capire in cosa si sarebbe concretizzato. Ma la realizzazione era estremamente chiara, guardar dando alle spalle, dieci anni dopo. Ve lo ripeto, non puoi unire i puntini guardando al futuro, puoi connetterli in un disegno, solo se guardi al passato. Dovete quindi avere fiducia nel fatto che i puntini si connetteranno, in qualche modo, nel vostro futuro. Dovete avere fede in qualcosa - il vostro intuito, il destino, la vita, il karma, quello che sia. Questo approccio non mi ha mai deluso e ha fatto tutta la differenza nella mia vita La seconda storia parla d'amore e di perdita. Sono stato fortunato - ho scoperto quello che amavo fare molto presto. Woz ed io fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo vent'anni. Lavorammo duro, e in 10 anni la Apple crebbe dai due che eravamo in un garage ad una società da 2 miliardi di dollari con più di 4000 impiegati. Avevamo appena creato il nostro miglior prodotto - il Macintosh - un anno prima, e io avevo appena compiuto 30 anni. E fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dalla compagnia che hai fondato? Beh, non appena la Apple si espanse assumemmo qualcuno che pensavo fosse molto capace nel gestire l'aziende con me, e per il primo anno le cose andarono bene. Ma la nostra visione del futuro cominciò a divergere e alla fine decidemmo di rompere. Quando ci fu la rottura i nostri dirigenti decisero di stare dalla sua parte. Così, a trent'anni, ero fuori. E molto pubblicamente. Il centro della mia vita da adulto era completamente andato, sparito, è stato devastante. Non ho saputo che pesci pigliare per un po' di mesi. Sentivo di aver deluso la precedente generazione di imprenditori per aver mollato la presa. Incontrai David Packard e Bob Noyce per cercare di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu un fallimento pubblico, pensai addirittura di andarmene. Ma qualcosa, lentamente, si faceva luce in me. Amavo ancora quello che avevo realizzato. L'inaspettato e repentino cambiamento alla Apple non avevano cambiato quello che provavo, neanche un poco. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Quindi decisi di ricominciare. All'epoca non me ne accorsi, ma il mio licenziamento dalla Apple fu la cosa migliore che poteva capitarmi. Il peso del successo fu rimpiazzato dall'illuminazione di essere un principiante ancora una volta, con molta meno sicurezza su tutto. Questo mi liberò e mi consentì di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Durante i cinque anni successivi, fondai una società di nome NeXT, un'altra di nome Pixar, a mi innamorai di una meravigliosa donna che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar finì per creare il primo film animato al computer della storia, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione più famoso al mondo. Apple, con una mossa notevole, acquisì NeXT, io tornai ad Apple, e la tecnologia che sviluppo con NeXT è oggi nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Laurene ed io abbiamo una stupenda famiglia. Sono sicurissimo che niente di tutto ciò sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato da Apple. E' stato un boccone amarissimo da buttar giù, ma era la medicina di cui avevo bisogno. A volte la vita ti colpisce in testa come un mattone. Non perdete la fede. Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E' questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l'avrete trovato. Non fermatevi. La terza storia parla di morte. Quando avevo 17 anni, lessi un brano che diceva più o meno: "se vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo, prima o poi lo sarà veramente". Rimasi impresso, e da allora, per gli ultimi 33 anni, ho guardato nello specchio ogni mattina e mi sono chiesto: "se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei veramente fare quello che sto per fare oggi?" E ogni volta che la risposta fosse "No" per troppi giorni di seguito sapevo di aver bisogno di cambiare qualcosa. Ricordare che morirò presto è stato lo strumento più importante che mi ha consentito di fare le scelte più grandi della mia vita. Perchè praticamente tutto - tutte le aspettative, l'orgoglio, le paure di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte alla morte, lasciandoci con quello che è veramente importante. Ricordarsi che moriremo è il modo migliore che conosco per evitare le trappola di pensare di avere qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è nessun motivo per non seguire il vostro cuore. Circa un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto una TAC alle 7:30 del mattino e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava sicuramente di un tipo di cancro incurabile, e che avrei avuto un'aspettativa di vita non superiore ai 3-6 mesi. Il mio dottore mi consigliò di andare a casa e di sistemare le mie cose, che è il messaggio in codice dei dottori per dirti di prepararti a morire. Significa che devi provare a dire ai tuoi bambini ogni cosa che pensavi di dirgli nei prossimi dieci anni, in pochi mesi. Significa che devi assicurarti che ogni cosa sia a posto così che sarà la più facile possibile per la tua famiglia. Significa che devi dire addio. Ho vissuto con quella diagnosi tutto il giorno. Più tardi, nel pomeriggio, mi è stata fatta una biopsia. Mi hanno infilato un endoscopio nella gola che è passato per il mio stomaco ed il mio intestino. hanno messo un ago nel mio pancreas e hanno prelevato alcune cellule dal tumore. Ero sotto sedativi, ma mia moglie, che era lì, mi ha detto che quando hanno analizzato le cellule al microscopio i dottori cominciarono a piangere perchè scoprirono che si trattava di una rarissima forma di cancro pancreatico curabile con la chirurgia. Sono stato operato. Ora sto bene. E' stata la mia esperienza più vicina alla morte e spero che rimanga tale per qualche decennio ancora. Avendola superata posso finalmente dirvi con più certezza di quando la morte era semplicemente un utile concetto ma puramente intellettuale: Nessuno vuole morire. Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito. E così dovrebbe essere perchè la Morte è probabilmente l'unica, migliore invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Elimina il vecchio per far spazio al nuovo. Proprio adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo distante da oggi, diventerete gradualmente il vecchio che deve essere eliminato. Mi dispiace essere così drammatico, ma questa è la verità. Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi - che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altri. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui lasci affogare la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore ed il vostro intuito. Loro sanno già quello che voi volete veramente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c'era un'incredibile pubblicazione chiamata The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Era stata creata da un tizio di nome Stewart Brand non troppo lontano da qui, a Menlo Park, e la portò alla luce con il suo tocco poetico. Stiamo parlando dei tardi anni '60, prima dei computer ed il desktop publishing, quindi era tutta fatta con macchine da scrivere, forbici e Polaroid. Era una sorta di Google di carta, 35 anni prima della venuta di Google: era idealistico, e pieno di strumenti utili ed informazioni preziose. Stewart ed il suo gruppo pubblica molti numeri del Grande Catalogo Mondiale fino all'ultima edizione. Eravamo a metà degli anni '70 ed io avevo la vostra età. Sul retro di copertina dell'ultimo numero c'era la foto di una strada di campagna all'alba, quel tipo di strada sulla quale potreste trovarvi a fare l'autostop se foste così avventurosi.
Sotto c'erano queste parole "Siate affamati, siate folli ". Questo era il messaggio di congedo. Rimanere affamato. Rimanere folle . Me lo sono sempre augurato. Ed ora, per voi che state per laurearvi, lo auguro a voi. 

Siate affamati. Siate folli. Grazie. 

Articolo originale in inglese: "You've got to find what you love," Jobs says


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