Bevi alcuni gintonic , il pensiero vola ed
ecco cosa succede:
Fu di mattina, un uomo e una donna seduti sui gradini in faccia alla sua
casa. Non se ne andarono. Ad intervalli regolari si affacciava,
scrutandoli dalla finestra, ne controllava i movimenti. Non scorse mai nessuna
novità, nessun movimento. Si fece buio: non se ne andarono.Si chiedeva
quando avrebbero mangiato, si sarebbero occupati di se stessi.Fatta mattina,
erano ancora seduti lì. Rimasero seduti lì col sole e con la pioggia. I suoi
vicini gli rivolsero delle domande: Chi sono? Cosa stanno
facendo? Non seppe rispondere.La domanda la posero anche vicini che
abitavano più in là, ne chiesero i passanti, scorgendo la coppia. Non parlarono
mai, né l’uomo né la donna.Tutta la città lo interrogò su quella ingombrante
presenza, si sentì in dovere di fare qualcosa. Chiese loro di andarsene, senza
sortire reazione alcuna. Intervenne la Polizia, li portò via facendo loro
una reprimenda, sul loro non diritto a rimanere lì. La mattina dopo
tornarono. I poliziotti dissero che li avrebbero arrestati, se avessero
avuto posto in carcere, ma non c’era! “Problema vostro”, disse l’uomo. Li
arrestarono.Ma quando la mattina dopo guardò fuori dalla finestra, l’uomo e la
donna erano tornati lì, su quegli scalini. La loro permanenza da quel
giorno fu per anni. Nemmeno i freddi inverni li uccisero. Lui invece
morì. La sua sua casa fu ereditata dalla Pubblica Amministrazione, non
avendo eredi.L’Amministrazione tentò di cacciarli ( la coppia silenziosa ), li
querelò, per allontanare quella presenza sconveniente.L’uomo e la donna furono
difesi dai propri concittadini. Venne stabilito che la loro perseverante presenza
andava premiata e la casa divenne loro proprietà. Vi andarono ad
abitare.Il giorno dopo, nella città, nuove presenze di uomini e donne si
palesarono davanti ad ogni abitazione.
Luca Venturi
Fu di mattina, un uomo e una donna seduti sui gradini in faccia alla sua casa. Non se ne andarono. Ad intervalli regolari si affacciava, scrutandoli dalla finestra, ne controllava i movimenti. Non scorse mai nessuna novità, nessun movimento. Si fece buio: non se ne andarono.Si chiedeva quando avrebbero mangiato, si sarebbero occupati di se stessi.Fatta mattina, erano ancora seduti lì. Rimasero seduti lì col sole e con la pioggia. I suoi vicini gli rivolsero delle domande: Chi sono? Cosa stanno facendo? Non seppe rispondere.La domanda la posero anche vicini che abitavano più in là, ne chiesero i passanti, scorgendo la coppia. Non parlarono mai, né l’uomo né la donna.Tutta la città lo interrogò su quella ingombrante presenza, si sentì in dovere di fare qualcosa. Chiese loro di andarsene, senza sortire reazione alcuna. Intervenne la Polizia, li portò via facendo loro una reprimenda, sul loro non diritto a rimanere lì. La mattina dopo tornarono. I poliziotti dissero che li avrebbero arrestati, se avessero avuto posto in carcere, ma non c’era! “Problema vostro”, disse l’uomo. Li arrestarono.Ma quando la mattina dopo guardò fuori dalla finestra, l’uomo e la donna erano tornati lì, su quegli scalini. La loro permanenza da quel giorno fu per anni. Nemmeno i freddi inverni li uccisero. Lui invece morì. La sua sua casa fu ereditata dalla Pubblica Amministrazione, non avendo eredi.L’Amministrazione tentò di cacciarli ( la coppia silenziosa ), li querelò, per allontanare quella presenza sconveniente.L’uomo e la donna furono difesi dai propri concittadini. Venne stabilito che la loro perseverante presenza andava premiata e la casa divenne loro proprietà. Vi andarono ad abitare.Il giorno dopo, nella città, nuove presenze di uomini e donne si palesarono davanti ad ogni abitazione.
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