sabato 3 gennaio 2015

Lo stile non è acqua !


Cammini per il centro della Città, osservi i passanti, non li puoi conoscere approfonditamente. Li osserviamo e sappiamo solo che non sono tutti uguali; di un individuo a prima vista noti i suoi vestiti e l’atteggiamento, che fa dell'uomo o della donna un individuo elegante o inelegante. Se è vero che un pensatore quando pensa; assume una posa da pensatore è altrettanto vero che l’abito non fa il monaco ma aiuta. Ovvero: il vestito che si indossa provoca un condizionamento nel proprio modo di vivere di interagire comunicando, per questo motivo il mestiere dello stilista era un’arte importante. Chi sceglieva Valentino, Missoni, Versace, Ferrè, Hermes, sapeva il significato di quella scelta l'accoglimento di un segno distintivo sociale, di più aveva scelto di vivere: Valentino, Missoni, Versace, Ferrè, Hermes. Per questo appropriarsi di una identità mutuata; il consumatore era disposto a pagare. Sì, non si pagava solo la qualità di una sartoria maniacale nei confronti della qualità della materia prima e della manifattura, la griffe non era sostanzialmente solo un marchio di qualità, era soprattutto: comunicazione, arte, appartenenza. Con l’avvento dell’industria e un benessere diffuso, questi valori fondanti di un “mestiere”, sono stati seppelliti dalla necessità di produrre quantitativi di abiti che diventano stracci da li a breve. L’arte dello stilista era costruire e disegnare vestiti eterni, con l’avvento del brand, la mission è produrre “stracci”, se possibile che trasmettano anonimato, eccesso, import abilità. Una collezione   dura 5 mesi, un assurdo, come dire: - caro cliente fino a cinque mesi orsono pensavo nero oggi penso rosso e se per caso il nero ti piace ancora, sei un cretino. Una vera schizofrenia imposta da questi stracciaroli. Ma chi ha detto che tutti gli individui hanno diritto ad indossare, tutti hanno diritto di vestire, chi ha una sensibilità e un carattere può portare un abito. Non è un fatto di prezzo intendiamoci gli “stracci” spacciati per abbigliamento sono esageratamente costosi, il prezzo del cartellino è l’unico valore percepito dal consumatore che sceglie dal mercato, quindi sciente e cosciente se un bene di consumo costa molto vale molto. Ma chi è oggi lo stilista: - non voglio generalizzare ma molti stilisti non sono altro che ignoranti esecutori di un delitto, quello di rendere inguardabile il passante, del quale anche se analizzi il suo look mai sarai in grado di immaginare un suo profilo caratteristico. Indiciamo una petizione, rivogliamo che gli stilisti, tornino ad essere artisti per fare e farci sognare. Luca

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