lunedì 5 gennaio 2015

Rischio e conseguenza farina dello stesso sacco




Stefano Cucchi era un tossico. La ragazza stuprata indossava la minigonna. Il medico di Emergency colpito dall'ebola se l'è andata a cercare. Greta e Vanessa sono due "samaritane innamorate del kalashnikov", due starlette che non avevano niente di meglio da fare. Si chiama delegittimazione ed è la pratica più diffusa degli ultimi anni, soprattutto da quando i social network hanno amplificato quell'urlo stonato dei "delegittimatori" che altrimenti resterebbe una voce sparuta in un bar." 

Ho utilizzato in apertura del mio "pezzo" queste parole di Francesco Rocca ( Pres. Croce Rossa Italiana ), per scrivere di un'argomento che da molto tempo mi fa riflettere. Iniziamo, da un'altro punto di vista: - per molti anni ho praticato uno sport che prevede di poter affrontare pericoli, la vela. Ho veleggiato e regatato in mari di tutto il mondo, sono stato fortunato oltre che accorto, non ho mai avuto incidenti gravi, o meglio che abbiano portato gravi conseguenze. Nelle molte miglia percorse ho collezionato un naufragio. Davanti al porto di Cervia una notte ho preso una secca, squarciando il fondo della barca, eravamo cinque in equipaggio naufragati; tutti salvi, salvati dalla Capitaneria di Porto di Ravenna. Ho purtroppo avuto un Amico: Daniele Tosato, che in mare è morto insieme ad altri cinque compagni dell'equipaggio del Parsifal, affondato nel Golfo del Leone. Ma perché ho usato questi ricordi; per dire all'Amico Francesco, che sta Lui facendo un'operazione politica scrivendo nel suo blog, questa versione dei fatti a proposito di chi va per sua volontà in situazioni pericolose. Per salvare questi temerari a spese degli altri si spende denaro pubblico che io non spenderei sia per il pericolo del: velista, dello sciatore, come quello del cooperatore, vale anche per chi eccede nel vizio. Non penso assolutamente ci possano essere distinzioni sulle motivazioni di chi per sua scelta corre pericoli che li possa mettere nei guai. Se cerchi il rischio devi accettarne le conseguenze, senza pensare che nel caso si metta male, qualcuno a spese proprie abbia l'obbligo del salvataggio. Non è una questione politica è una questione di denaro sciupato, ma anche di creare nuovo pericolo per gli eventuali soccorritori. Da qualche anno sto cercando di organizzare il tentativo di record in solitaria con barca a vela sulla rotta: Genova - New York , penso e spero di partire a settembre 2015, in barca non avrò l'epairb ( sistema di richiesta di soccorso e rilevamento satellitare ), non perchè sono pazzo, ma sono lucidamente convinto di quanto avete appena letto, cercare il rischio è una scelta consapevole pertanto, appunto: tuo il rischio tue le conseguenze. Caro Francesco non è ne politica ne critica al piagnisteo, ma solo buon senso. Quando un po' di indignazione per i nostri Marò in India, che loro il pericolo lo affrontavano per mestiere e vocazione proteggendo le rotte commerciali Italiane nel Mondo. Alla prossima, Luca.

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