giovedì 11 dicembre 2014

Rielaborazione delle notizie economiche della settimana.

Ho rielaborato varie informazioni economiche, eccole qui, nella mia versione, spero venga letta non come posizione pessimistica. La mia speranza sopratutto è che sia un'analisi tutta sbagliata.

l’Italia declassata a BBB - . L’outlook è negativo (significa che gli analisti prevedono ancora cali del PIL e difficoltà di ripresa). 
La disoccupazione cresce e le Aziende chiudono, ancora. 
Per ora i mercati (il cui comportamento è assai più significativo di quanto stabilisca l’agenzia di rating) sono cauti ma non catastrofici, lo spread, dopo l’impennata dopo - notizia, si è stabilizzato (ma a livelli comunque alti) e l’avanzo primario (indicatore di una più generale solidità strutturale al netto del debito) è cresciuto almeno dalle dichiarazioni del Ministro dell'Economia.
La conclusione facile facile anche per chi non conosce bene tali questioni è la seguente: abbiamo una riserva d’ossigeno che ci permette di tirare avanti, ma non per molto, e siamo su una lama di rasoio, dove un niente può farci precipitare in una situazione drammatica, dove la mancanza di lavoro si coniugherebbe con una crescente difficoltà - e infine l’impossibilità - a pagare il nostro spaventoso debito pubblico. 
Al primo problema (lavoro) deve provvedere un Governo, credibile e autorevole legittimamente eletto, che non c'è. Al secondo problema provvede a denti stretti l’ombrello Europeo, entro limiti che ancora riusciamo a sostenere, siamo rimandati a una manovra correttiva a marzo.
Se non ci sarà una qualche svolta che mostri al Mondo una stabilità governativa, non solo non avremo lavoro e altre imprese chiuderanno, ma i mercati - già nervosi - incominceranno a scommettere contro di noi; i pochi investitori stranieri ci abbandoneranno, lo spread salirà fortissimamente assieme al debito pubblico e noi ci avvieremo baldanzosamente verso un destino Greco. Tutto questo entro marzo 2015, a meno del miracolo di buon senso della politica e del ritorno della buona amministrazione.
Se in Italia sotto stress monterà un’ipotesi anti-europeista e usciremo dall’Euro saremo rovinati nel giro di pochi mesi. Su questo punto è incredibile l’ignoranza di alcuni anti-europeisti dell'ultima ora. Se usciamo dall’Euro, e quindi dagli scudi garantiti dalla BCE e dagli altri Paesi, avremo una valuta che non varrà niente, sia che si chiami Lira, Lumbard o Grillino. Il valore della nostra valuta sarebbe decisa dai Mercati Internazionali, e visto il debito, vista l’economia asfittica etc. sarebbe la nuova valuta come carta straccia. Con quella carta straccia, per fare solo un esempio che spero chiaro, non saremmo più in grado di pagare il gas a Putin e passeremmo il prossimo inverno 2016 al freddo. Questa situazione dovevamo pensarla prima di cedere la nostra Sovranità Monetaria, ora siamo sulla via del non ritorno per questa decisione, Nazionalisti e protezionisti bisognava esserlo al momento della decisione di entrare nella Moneta Unica.
A noi oggi serve l’Europa (semmai un altra Europa, ma comunque l’Europa). Ci serve subito un altro Governo autorevole con diversa composizione e maggioranza - anche se a termine - per fare e concludere la restaurazione delle riforme. 
Adesso facciamo un pensiero su chi abbiamo votato e riflettiamo se lavora per la costruzione di un Governo del Paese giusto, che ha a cuore i cittadini e che nasce per essere a servizio, nell'alveo dell’Europa, (dopo il disastroso semestre Europeo Italiano) . Che ci ponga di nuovo in posizione competitiva con obiettivi vincenti, o se diversamente , lavora per un allegro casino dove mandare tutti allegramente. In primis il Popolo Italiano. 
Se ritenete buona la seconda ipotesi non disperiamo si tornerà al voto, ma ricordiamolo al momento del voto tra 6 mesi l'inutilità di chi abbiamo eletto solo due anni fa. 
Non disperiamo nemmeno per il crac collettivo, se le cose prendono questa piega arriva; ora è inevitabile. Prepariamoci senza ansie, affrontiamo la giornata e teniamo dritte le antenne, per non perderci l’opportunità della ripartenza. Il crac della finanza sono ,solo fatti loro, dei creditori / speculatori, a questo punto cosa ci può capitare ? la situazione Americana descritta da Calabresi ? ( La Stampa), nei suoi saggi istruttivi sul fallimento della prima democrazia del Mondo ? Ma noi Popolo Italiano, abbiamo già dimostrato con le varie stagioni di piombo di essere diversi dal Popolo Americano, un’anomalia anche in questo nelle nostre reazioni. 
Siamo Latini, questo non lo scordino i Nostri Politici o meglio non lo sottovalutino, nella disperazione non diventiamo arrendevoli e miti. Spero che il movimento dei bastoni, che dura due giorni, non accada mai e che alla fine non sia questo a prendere il potere, con la sola convinzione che in occasione di un disastro, i problemi ora si risolvono bastonando……..

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