sabato 20 dicembre 2014

E le stelle stanno a guardare.


LA MAPPA ASTRALE.

Dio è creatore di tutte le cose visibili ed invisibili, ha creato i cieli e la terra. La terra è stata donata a tutti gli esseri viventi che la abitano, all’uomo in particolare perché la possa abitare e preservare. L’uomo dalla terra non può fare altro che alzare lo sguardo al cielo e ammirare il sole del mattino, la notte, la volta celeste con i suoi pianeti, i satelliti, le galassie. Ogni uomo ha ammirato e contemplato le stelle almeno una volta. Immaginando un viaggio, sperando che nello scrutare il cielo potesse udire un messaggio di un Fratello lontano abitante di un’altra terra, che vorrebbe comunicare con lui. Il cielo è la cupola armoniosa alla quale inviare i nostri pensieri e attendere il loro ritorno; tornano sempre, portando in dono una risposta alla nostra riflessione. Bisogna essere capaci di dialogare ed ascoltare. Con le stelle bisogna acquisire una capacità mentale di comunicazione, oltre che apprendere l’arte dell’ascolto. Gli astri sono interlocutori presenti, non si stancano mai di ricevere le nostre richieste e di rispondere; così nella vita non sei mai solo, basta alzare lo sguardo al cielo e le stelle sono lì, attente e sempre presenti, pronte al dialogo. Se non trovi un interlocutore paziente pronto a ricevere le tue domande,  prova con loro.  Io una notte l’ho fatto .. Ho parlato con le stelle ed ecco cosa mi hanno raccontato: - “Fratello se sai leggere il cielo puoi vedere miliardi di anni di vita tutti in un istante, questa è la sintesi dell’esistenza: ogni notte alza lo sguardo e osservaci, parlaci! Noi siamo qui, lo siamo per quanto tu viva e anche dopo, come lo eravamo prima. Chi ci ha interpellato, ascoltando le nostre risposte, ha avuto in dono grandi premonizioni, l’insegnamento delle leggi fisiche e matematiche, ha imparato a navigare. La mia domanda quella sera aveva a che fare con il cammino, la solitudine, il rapporto che si crea tra i viventi. Dovevo ancora imparare; al cielo devi rivolgere una domanda per volta, nel dialogo bisogna saper contenere la fretta umana. Esiste una regola: la domanda va posta al cielo, mai a una stella o a un pianeta. La risposta arriva collettiva, rimbalza tra le stelle ed entra nel tuo cervello, così ti è subito chiara. Questa armonia non solo ti stupisce, ma ti rende una gioia immensa. Parlare alle stelle ha un doppio valore: nelle loro risposte ti dona la capacità di essere armonico e di armonizzare, sei il depositario di una beatitudine che ti manda in estasi. Il secondo regalo è la possibilità di accedere alle risposte di una saggezza universale, emanazione di Dio Re del cielo. Quella notte andò così: dopo avere posto le mie domande e ascoltai questa risposta:  “Ecco quello che ti diciamo e che puoi conoscere: ogni individuo come le stelle è singolo, unico e solo. Le stelle sono tutte unite da un equilibrio di energia, ma tutte assolutamente divise e distanti; tutte dialogano, ognuna di noi ha un carattere, vive secondo regole che non infrange mai. Quando la  regola salta è disastroso; provoca la collisione che segna la distruzione delle stelle che partecipano a questo scontro. L’uomo non ha milioni di anni , anche noi all’inizio della nostra storia eravamo sempre in conflitto, sempre a cercare di confrontarci, di distruggerci. Poi abbiamo trovato l’armonia, la nostra condizione di equilibrio pone le basi nella consapevolezza e certezza della nostra unicità. Noi stelle non abbiamo necessità di prevalere, la nostra vita è garantita dalla nostra armonia e dal legame cosmico che ci unisce, insieme al rispetto assoluto delle regole e della fedeltà ad esse. La nostra missione nel tempo è stata chiara: essere a servizio per donare la nostra luce, l’energia. Abbiamo il compito di indicare la strada al pellegrino e rispondere a tutte le consultazioni di chi ha domande da porci. La prima regola che l’uomo deve imparare dalle stelle e dal cosmo intero è la beatitudine della solitudine pur nell’interazione tra i corpi celesti: non dovete cercare nel vostro habitat né incontri né scontri, è una regola che vi salva la vita. Quanti dialoghi in questi anni e quanti amici nel cielo ho ascoltato che con un’unica voce continuano a dispensarmi regali e conforto. Ora conosco la mappa astrale e riconosco i corpi celesti, do loro un nome, gli pongo domande alle quali hanno sempre risposto. Dopo diversi anni ho constatato che questo allenamento mi ha  facilitato nella vita quotidiana, per lo sviluppo delle intuizioni e per il coordinamento dei sensi. Ma più di questo non posso e voglio dire, se non consigliarti di alzare lo sguardo al cielo ed entrare nel dialogo celeste, unendoti al coro infinito di voci. 
Contempla le stelle, prega il Signore ringraziandolo di tutte le risposte che provengono da esse e per il meraviglioso dono che è il cielo.

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