La
vita, è energia, tutto anche le cose che paiono a noi inanimate hanno a che
fare con l’energia. Pensate alle rocce, quanta energia è stato necessario per
crearle, quanta ne conservano, alcuni minerali ne conservano al punto che la
loro radioattività può essere nociva per l’Uomo. Alimentarsi è energia, ma al
corpo umano il segnale che è ora di mangiare, lo invia il cervello che è un
grande utilizzatore di energia, attraverso energia governa il nostro corpo. Un
giorno stavo molto male, ero in un momento di forti dubbi e decisioni da
prendere. Mi isolavo per piangere, ero disperato, di quella sana disperazione
che ti costringe di cercare una soluzione, hai voglia che arrivi l’intuizione
per trovare la soluzione. Sai che trovando la soluzione è solo l’inizio della
strada. Quella volta è andata così. Non sapevo più dove andare e cosa fare, non
riuscivo a trovare un posto dove tranquillizzarmi e riordinare le idee, non ero
solo sfinito ero disperato, unica certezza ne dovevo uscire. Mi appartai in un
luogo a me non famigliare, ma sapevo che in quel posto nessuno mi avrebbe ne
cercato ne trovato. Il luogo in questione è la pineta che circonda il Lago di
Suviana, un posto meraviglioso, ma quel giorno non me ne accorgevo. La mia
disperazione mi portò a fare uscire con le parole i miei pensieri, ad urlarli,
piansi, piansi talmente tanto e urlai talmente tanto che mi trovai a terra
seduto ai piedi di un pino, il tronco mi sosteneva la schiena. Rimasi lì
catatonico non so per quanto tempo, mi risvegliò la brezza fredda che si era
levata dal lago. Ricordo di essermi svegliato senza pensieri, il volto che mi
faceva male, tutto il corpo mi trasmetteva dolore e stanchezza. Mi svegliò il
vento, il raggio di sole che filtrava dai rami degli alberi, il rumore dell’acqua,
l’odore della resina degli alberi. Alzai la testa e iniziai a osservare a
odorare a ascoltare, osservai i colori che mi circondavano, i rumori che non
avevo mai udito la voce degli uccelli, gli odori ora erano mille: il muschio, i
fiori, l’odore dell’acqua. Ero in contemplazione senza alcun pensiero; una sensazione
stava cambiando il dolore mi lasciava in pace. Raggiunsi un livello di
benessere che era un dono per come avevo vissuto solo fino a poco prima. Il
primo pensiero fu: - Grazie. Il secondo pensiero ora cosa faccio, ma mentre lo
pensavo, avevo la soluzione e la certezza che la strada da intraprendere era
quella, una strada giusta per quel momento. Mi alzai in piedi, stropicciai la
faccia con le mani, mi risistemai i capelli, e camminai verso casa. Non solo
avevo la soluzione ma anche l’energia necessaria per raggiungere lo scopo. Per
molto tempo analizzai cosa era successo, ma anche alla ricerca di chi mi aveva dato quell'aiuto insperato, cosa non avrei più dovuto fare per ritrovarmi nuovamente
in quella grande immane difficoltà. Le riflessioni le ho scritte di seguito a
questo preambolo. Vi confido un segreto, di disperazione e di difficoltà ne ho
avuta ancora molta, non esiste una ricetta per evitarla. La sofferenza, usa
strade impensate e impensabili per raggiungerti, ed è inevitabile esserne
rapiti. Il prezzo che paghi per liberartene non ha una dimensione, ne un tempo, ma ho scoperto che le attenzioni per
non essere rapiti puoi metterle in atto, i rapimenti diminuiscono, come
diminuiscono i riscatti da pagare. Ora che scrivo sono in ospedale, vivo per
miracolo non era l’ora del mio destino quel 7 mattina, non era il tempo che
incontrassi sorella morte. Sicuramente sono giorni di grande sofferenza alcuni
giorni fa di disperazione, le cure e il fatto di essere in un ospedale mi hanno
reso confuso, qui non posso urlare anche se avrei voluto farlo, ma lo sfinimento
è arrivato come è arrivato al risveglio la voglia di trovare non la soluzione, una
miglior soluzione per questo momento di vita. Una soluzione che mi faccia
desiderare qualcosa, che mi porti a progettare per il futuro che è domani,
qualcosa che sia sostenibile che mi accompagni per un altro pezzo di strada. Ora
la soluzione è arrivata manca l’energia che dovrò recuperare quando esco da
qui, il modo per averne a sufficienza ora lo conosco.
Una
buona soluzione senza la necessaria quantità di energia è un fallimento certo,
con la conseguenza di tornare ostaggio. Questa regola vale per ogni attività
umana. Bisogna sconfiggere la presunzione, l’avidità, la fretta nel dare le
risposte. Poter ammettere di avere un buon progetto di vita, una buona idea
lavorativa, ma non avere le risorse per attuare la realizzazione di un sogno, perché
senza le risorse tale resta e se perseveri nel rincorrerlo si trasforma
certamente in fallimento. Un “No”, non è un atto di resa o la dichiarazione di
vigliaccheria, ma una presa di coscienza del proprio, limite, un non ora è la
dilazione del tempo per possedere le energie giuste per concludere l’impresa.
Non
è un fallimento personale non trarre il massimo profitto da un’iniziativa intrapresa
o addirittura chiuderla rimettendo. Il fallimento personale, è iniziare una
strada senza i mezzi per percorrerla buttandoti capofitto nel desiderio che non
puoi realizzare. Spero di essere dimesso entro poche settimane, chiederò una
giusta dilazione di tempo per riprendere il percorso lasciato, privandomi del
volere raggiungere solo alcuni obiettivi che mi ero posto, la dilazione del
tempo sarà impiegata per raccogliere le risorse per farcela, Dio, volendo.
La
raccolta dell’energia.
L’uomo è l’unione di
materia ed energia. Il corpo per non morire ha necessità assoluta di energia.
Il corpo è il sarcofago della spiritualità. Uniti, corpo e spirito, formano
l’individuo. La spiritualità è l’essenza dell’uomo, l’Io assoluto. L’uomo
è tenuto vivo dal cibo che è carburante per l’energia. E’ fondamentale avere
una buona alimentazione, con una scelta appropriata del cibo, e stare attenti
alle modalità con cui lo si mangia. L’uomo è fatto di esperienza oltre che di
conoscenza; quest’ultima è accresciuta secondo la capacità dell’uomo di porsi
domande, la propria capacità di tenere viva la curiosità. L’ uomo non sa
accontentarsi di risposte scontate, ha acquisito la capacità di costruire
un metodo di analisi: tesi / antitesi = soluzione. L’uomo che si interroga e
non si accontenta valuta sempre la terza via, quella che ti smarca dalla
soluzione più ovvia, facile, scontata. La scelta conveniente è un mix di
razionalità e intuizione. L’essere umano ha costruito un metodo per procurarsi
il cibo, ha scordato come ci si approvvigiona di energia, come la si
immagazzina e come la si difende. Tutti i giorni rischiamo che qualcuno ce la
tolga. Che esistano ladri di energia la riteniamo un’ipotesi fantasiosa, non è
così. Il metodo di rifornimento che vi racconto mi ha reso capace di modificare
la mia qualità di vita con queste distinzioni: vivere bene, progredire, essere
felice, trovare l’equilibrio. L’energia la si può acquisire probabilmente in
vari modi, io ho sperimentato questo: la colgo in natura. L’energia la si
riceve in regalo e la si può regalare. La quantità di energia che sono riuscito
ad accumulare la percepisco ascoltandomi e analizzando la mia difficoltà a
vivere la quotidianità, valuto con quanta fatica riesco ad ottenere i
risultati. Quando il mio livello energetico è basso sento un malessere generale
che si ripercuote nell'umore, un’insoddisfazione profonda. Se il livello di energia è molto basso il malessere diviene anche fisico, se non trovo un
rimedio immediato questo stato porta il pericolo, posso ammalarmi. Il mio
suggerimento è sul come si ottiene un livello energetico costante, che è la
strada maestra per vivere con gioia. Il maggior rifornitore di energia in
natura sono gli alberi, più in generale il mondo vegetale. Entra in un bosco e
siediti a terra, osserva e poni la tua concentrazione sulle piante che ti
circondano, sgombra la mente da ogni pensiero. Un atteggiamento che può
aiutarti a trovare la giusta concentrazione è quello di osservare i
particolari della pianta, le sue foglie, i rami, il tronco. Instaura con la
pianta un dialogo, un discorso compiuto che la riguarda. La parte visiva in
questa operazione è fondamentale, noterai man mano che, se la tua
focalizzazione è efficace, il colore verde o i colori tutti della pianta diventeranno
più vivi, assumeranno luce propria. La prima volta che raggiungi il contatto
con questo fratello vegetale ti invaderà uno stato di gioia, di eccitazione:
mantieniti tranquillo, continua ad osservare e a dialogare con la tua pianta.
E’ iniziato il rifornimento di energia, sino a che riuscirai a stare in questo
stato di grazia lo scambio avverrà. Con l’ allenamento, il tempo che riuscirai
a dedicare a questa pratica sarà sempre maggiore, non riuscirai più a
misurarlo, perché il tuo corpo sa quanto è necessario tu assorba; il distacco
da questo benefattore avverrà con naturalezza. Fatti rapire da questa
esperienza, ringrazia il Signore per questo dono. Rispetta sempre le piante e
spenditi per preservarle, come tutte le creature di Dio vanno amate, ricambia
il loro dono dell’energia con il tuo amore, divieni loro difensore. Ricordati
non lasciare abbassare la tua scorta di energia, ricorri al rifornimento
immediatamente quando occorre. Se ti sei allenato con le piante prova a
riprodurre la stessa esperienza con il cielo di giorno, la notte con la volta
celeste, otterrai comunque l’energia che cerchi. La notte fai due chiacchiere
con le stelle. Stai studiando? Puoi migliorare la tua capacità di apprendimento
e concentrazione, lo puoi ottenere se questa attività la svolgi seduto su un
masso, trova un luogo con queste caratteristiche: deve essere discreto,
confortevole e silenzioso, un luogo nel quale ti senti a tuo agio e che
diventerà familiare. Rendilo il tuo luogo di studio, di scrittura, di
meditazione. Come in tutte le discipline, anche nei rifornimenti di energia ti
devi applicare perseverando. Ricorda che la velocità utile all'uomo è quella
“lenta”, non avere fretta. L’energia ha a che fare con il tuo riposo, la misura
utile necessaria in questo stato di quiete è semplice da definire: il giusto
sonno è non eccedere nel poltrire. Anche il cibo è un altro strumento per
assumere energia. Il modo giusto per nutrirsi segue queste regole utili per
ottenere il giusto equilibrio; alimentati senza essere ingordo, la giusta
misura nel momento giusto. La scelta del cibo è la seconda regola; puoi
mangiare tutto tranne carne di altri animali, il cibo non deve essere
miscelato, assumi solo singoli prodotti vegetali e mangiali divisi. La
preghiera è un ulteriore modo per contattare l’energia, la pratica del pregare
è propedeutica a mantenere viva la capacità di assorbimento dell’energia,
un’energia dialogante, che ti dona risorse e risposte. La preghiera va
esercitata nel giusto modo. Scegli un luogo di culto che ti consenta di pregare
con la giusta attenzione e trasporto; un luogo spirituale accogliente che
rispetti la formula del pregare trasportato ed ispirato, un ambiente che
rispetti il silenzio e il tempo lento dell’uomo.
Difendi il luogo di
preghiera, fai che non venga contaminato da comportamenti che modificano lo
stato di spiritualità del luogo, rispetta tu stesso questa Santa casa dove
ognuno di noi deve trovare l’ambiente ideale per esercitare la propria
preghiera. Ricordati che la Chiesa primordiale abita in Te.
Buona giornata a tutti, da ELLEBASTA.
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